Accordo italo-coreano nei compositi


Regista dell’operazione è l’IMAST, il Distretto tecnologico dell’ingegneria dei materiali compositi e polimerici che ha sede a Napoli e che, in dieci anni di attività, si è affermato sulla scena nazionale e internazionale come protagonista di rilievo nella ricerca applicata sui materiali avanzati.
Nei giorni scorsi, la presidente dell’IMAST, Eva Milella, ha siglato un importante accordo di cooperazione con il Shin Jae Kang, direttore del KCTECH, l’Istituto coreano della tecnologia di convergenza del carbonio: l’intesa prevede la realizzazione di attività congiunte di ricerca e sviluppo sui compositi di carbonio, di formazione e addestramento del personale e di scambio di ricercatori.
L’accordo giunge dopo un biennio di intense relazioni intessute dall’IMAST con i principali referenti della ricerca e dell’industria coreana dei compositi.
Il Paese asiatico, infatti, riveste particolare interesse per la realtà italiana, poiché esprime il 5% della produzione mondiale di fibra di carbonio ed è terzo dopo i colossi statunitensi e giapponesi.
Nel 2012 il distretto campano ha raggiunto un’intesa con il KIAT, l’agenzia governativa coreana che gestisce i fondi nazionali per ricerca e innovazione.
Il KIAT, avendo individuato nell’IMAST un interlocutore privilegiato in Europa nel settore dei materiali compositi, in quell’occasione ha avviato una collaborazione concentrata soprattutto sulle tematiche del distretto, con particolare interesse per i settori dell’aerospaziale, dell’automotive e dei componenti.
Nell’ambito di questa intesa, nell’ottobre del 2013 il KIAT e l’IMAST hanno organizzato un BtoB in cui 24 esponenti di centri di ricerca e imprese coreane hanno incontrato 42 esponenti italiani di aziende (grandi imprese, piccole e medie imprese, start-up), centri di ricerca, università e distretti tecnologici, dando vita a nuovi rapporti di collaborazione e ad alcuni accordi preliminari. Tra questi, figurano anche i contatti tra IMAST e KCTECH, che hanno portato alla sigla del protocollo d’intesa di pochi giorni fa.
“Il mercato globale dei compositi è in rapida espansione”, afferma la presidente Milella. “In quest’ottica, l’accordo con KCTECH è di rilevanza strategica per l’IMAST. L’interesse dell’istituto coreano nasce dal fatto che il distretto campano è riconosciuto in ambito internazionale come soggetto di riferimento per l’ingegneria dei materiali compositi e polimerici, tanto che è entrato nella rete mondiale di Boeing per i compositi in aeronautica. Dal momento che la fibra di carbonio è uno dei componenti utilizzati come rinforzo per la realizzazione di materiali compositi, l’accordo con il KCTECH, che è anche un attrattore di imprese, potrà consentire alle imprese e ai centri di ricerca soci dell’IMAST di avviare e consolidare partnership di rilievo, con riferimento alle applicazioni industriali in alcuni settori di punta, quali l’aerospazio e l’automotive”.
Le ricadute attese dell’accordo con KCTECH e la strategia di consolidamento del proprio network nazionale e internazionale di imprese e centri di ricerca saranno al centro anche di un evento pubblico in programma a Napoli per il prossimo 15 dicembre, con cui l’IMAST celebrerà i dieci anni dalla sua fondazione.
L’IMAST Scarl è la società di gestione del distretto sull’ingegneria dei materiali polimerici e compositi e strutture, fondato nel 2004 e con sede a Napoli. Attualmente sono soci del distretto Università e centri di ricerca (Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Seconda Università di Napoli, Università di Salerno, Politecnico di Torino, CNR, ENEA), imprese e soggetti finanziari.
L’obiettivo di IMAST è quello di accelerare lo sviluppo del territorio, diffondere nuove tecnologie, migliorare la competitività delle imprese socie e sostenere la nascita di spin-off. Le attività di ricerca prevedono lo studio, la progettazione e la realizzazione di materiali innovativi per i settori aerospaziale, navale, automotive, biomedicale, dell’elettronica polimerica e delle costruzioni civili.
Il KCTECH è un Istituto indipendente controllato dal Ministero coreano dell’Economia della Conoscenza ed è allocato nella provincia del Jeonju, dove sono concentrate anche aziende ed enti di ricerca focalizzati nello sviluppo di materiali compositi.
Per questa ragione l’area è stata definita la “Carbon Valley” coreana. Il KCTECH si avvale del supporto finanziario del governo centrale, del governo locale del Jeonju e del settore industriale. Ha circa 100 impiegati tra ricercatori e personale di staff. Sono associati all’Istituto alcune realtà industriali rilevanti del Paese: grandi imprese come la Hyundai, Samsung e GS e 40 tra piccole e medie imprese.
Svolge attività di diffusione dell’utilizzo delle fibre di carbonio e dei materiali compositi nelle applicazioni industriali sia a livello nazionale sia a livello internazionale, con l’obiettivo strategico di promuovere la produzione di materiale di base delle aziende coreane presenti sul mercato.
Fondato nel 2008, il Korea Institute for the Advancement of Technology è un istituzione pubblica nazionale. Si occupa di promuovere le politiche dell’innovazione, in termini di programmazione, costruzione di infrastrutture tecnologiche e trasferimento e commercializzaizone dei risultat della ricerca.

Fonte: aise


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