Baldassari Cavi-Iit: il grafene sarà nei cavi elettrici

La nuova collaborazione tra i ‘Graphene Labs’ dell’Iit (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova) e la società Baldassari Cavi di Lucca ha avviato i test per lo sviluppo di nuove applicazioni con il grafene nei cavi elettrici di bassa tensione. La necessità di trovare nuovi materiali da inserire nei cavi elettrici, nasce dall’elevato costo del rame, importato quasi interamente dal Cile.

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Il grafene può ridurre i tempi di trasformazione dell’energia solare

Ottimizzare i tempi e le modalità di trasformazione dell’energia solare. La più grande incognita nel campo delle energie rinnovabile sembra finalmente aver trovato una risposta grazie all’uso del grafene. Anche se sono ancora in corso ulteriori studi, la scoperta sembra ampliare notevolmente le possibilità d’uso di una delle fonti rinnovabili più diffuse tra le imprese e i privati, come confermato del crescente numero di impianti fotovoltaici istallati negli ultimi anni.

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Alleggerimento dei materiali plastici e ulteriori benefici con 3M Glass Bubbles

I mega trend dell’alleggerimento dei materiali compositi e il risparmio energetico saranno i temi su cui la divisione dei materiali avanzati di 3M illustrerà le proprie attività. 3M sta concentrando i propri studi su questo tema proponendosi come partner per lo sviluppo di soluzioni per l’alleggerimento dei materiali e l’implementazione del risparmio energetico.

Tutto ciò, è quanto sarà dibattuto al “4° Convegno Nazionale Assocompositi” che si terrà il 6-7 maggio 2015 a Rho Fiera Milano.

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Membrana porosa in grafene per la desalinizzazione dell’acqua di mare

Nuove forme applicative del grafene che, oltre ad essere un materiale innovativo che rivoluzionerà il campo delle apparecchiature elettroniche, è anche oggetto di continue ricerche e sperimentazioni anche nel campo della depurazione e della desalinizzazione.
Questo prodigioso materiale sta incuriosendo i ricercatori di tutto il mondo e pare potrà essere d’aiuto per numerosissime applicazioni.

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Una nuova filiera per il riciclo di fibre di carbonio

Negli ultimi anni, la crescita esponenziale dei materiali compositi ha posto sempre più in luce la necessità di un processo di riciclo, di questi materiali, tecnicamente ed economicamente sostenibile. Tra tutte le possibili alternative, l’unico processo che ha raggiunto la fase di industrializzazione e commercializzazione è il recupero di fibre di carbonio mediante pirolisi.

Tutto ciò, è quanto sarà dibattuto al “4° Convegno Nazionale Assocompositi” che si terrà il 6-7 maggio 2015 a Rho Fiera Milano.

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Stanford, creata una batteria in grafene e alluminio

Alcuni ricercatori della nota Università americana di Stanford hanno sviluppato una nuova batteria record. La batteria è composta da schiuma di grafene, usata come catodo, e stagnola, usata come anodo. I vantaggi rispetto alle batterie in Litio sembrano essere molti: è flessibile, si può caricare in un minuto invece che in un ora, è molto duratura e, per concludere, è più economica da produrre.

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Procedure per la qualificazione e controllo di accettazione dei materiali compositi FRP

In Italia è sempre più evidente la necessità di emanare alcune linee guida per l’accettazione e la certificazione dei materaili compositi fibrorinforzati (FRP). L’esempio è già stato dato da altre nazioni, tra cui gli Stati Uniti, che grazie all’International Code Council, hanno emanato alcune certificazioni dalle quali prendere spunto.

Tutto ciò, è quanto sarà dibattuto al “4° Convegno Nazionale Assocompositi” che si terrà il 6-7 maggio 2015 a Rho Fiera Milano.

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Nasa in partnership per lo sviluppo di compositi

La NASA ha formato una partnership con altre 5 organizzazioni per sviluppare al meglio le potenzialità dei materiali compositi nel campo aeronautico. I rappresentati di ognuna della 5 organizzazioni saranno parte del settore NASA dedicato allo sviluppo delle potenzialità degli aerei. L’obiettivo di questo dipartimento è quello di ridurre del 30% la produzione e le certificazioni temporali delle singole parti di ogni aereo, attraverso l’uso dei materiali compositi.

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Microonde per parti di aerei in compositi

Il Prof. Richard Day, gallese di nascita, ha attirato l’attenzione dei più grandi centri di ricerca nel settore compositi con i suoi studi su microonde che ridurrebbero sensibilmente il tempo per la costruzione di parti, in compositi, degli aerei. Le microonde sono già state utilizzate per riparare i materiali compositi, ma i ricercatori non sono mai riusciti a creare un processo solido per la produzione industriale. Quest’ultimo è l’obiettivo che tenteranno di raggiungere il Professor Day assieme a AMRC e NCC attraverso un piano triennale di sviluppo della tecnologia.

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