Gli scienziati svedesi e americani si sono concentrati sulle nanofibrille di cellulosa (Cellulose NanoFibrils – CNF), minuscoli elementi che funzionano come blocchi di costruzione nelle cellule vegetali. Hanno una resistenza e una rigidità straordinariamente elevate, ma i compositi di cellulosa naturale o artificiale costituiti a partire da questi “mattoncini” risultano essere fino a 15 volte più deboli dei CNF stessi.
La sfida posta di fronte al team era dunque quella di trovare il giusto modo per assemblare le nanofibrille in maniera tale da ottenere un biomateriale forte. I ricercatori hanno utilizzato una tecnica di assemblaggio “flusso- assistita” che prevedeva la sospensione delle nanofibre del legno in acqua, attraverso canali di appena 1 mm di larghezza. Acqua deionizzata e a basso pH scorre attraverso i canali e aiuta i CNF ad allinearsi nella giusta direzione e auto-organizzarsi in fasci ben impachettati.
Il biomateriale risultante è forte, rigido, leggero ed è grande abbastanza per essere usato nella pratica. Il team ha misurato la rigidità alla trazione (86 gigapascal) e la sua resistenza (1,57 gigapascals) sostenendo di aver creato il super legno più forte mai realizzato fino ad oggi.