Ci sono fibre, strutture e cuori materiali degli attrezzi, che specialmente in determinati contesti, possono davvero fare la differenza.
Tra questi, nell’ultimo anno, ha assunto un posto di rilievo il carbonio, una lega, che viene sempre più spesso impiegata in diversi formati, all’interno della produzione di attrezzi per la montagna rivelandosi a volte indispensabile anche per la più difficile delle sfide.
È quello che è accaduto per il campione Alex Zanardi che ha brevettato il prototipo di un monosci realizzato in acciaio, che si compone anche di una seduta in fibre di carbonio, necessaria a configurare così l’attrezzo da discesa e realizzata attraverso l’utilizzo di una tecnica appresa dal settore automobilistico.
Eppure non è la prima volta che il mondo dello sci, insieme alla lega ultra-resistente e il know how del settore auto, si incontrano in campo alpino. Infatti, solamente durante questa stagione, la casa Union Bindings ha realizzato un attacco in carbonio, insieme alla collaborazione con Automobili Lamborghini ACSL, già premiata con il prestigioso ISPO Award Product of the Year 2014.
Si tratta di un attacco realizzato con tecnologia Forged FC che insieme alle fibre di carbonio impiegate permette di avere il 40% di peso in meno rispetto alle comuni materie plastiche con le quali sono costruiti i tradizionali attacchi. E le fibre, consentono quindi di rispondere prontamente ai campi di direzione, consentendo un controllo del mezzo decisamente superiore alla media. E insomma se qualcuno insiste ancora nel chiamarlo solo materiale, c’è chi già accosta alle fibre di carbonio l’epiteto futuro.
Didascalia foto 1: Alex Zanardi