Fibre di carbonio
La milanese Cannon (macchine per la plastica) insieme con il Cnr e alcune aziende specializzate ha messo a punto il Cresim, una tecnologia per riciclare le fibre di carbonio usate sempre con maggiore diffusione nella produzione di automobili, aeroplani e altri beni in cui la leggerezza è fondamentale. Finora irrecuperabili, gli sfridi di lavorazione e i rifiuti di fibra di carbonio possono essere usati per produrre nuovi oggetti di grande pregio estetico e di ottime caratteristiche tecnologiche.
Le lampadine disinfettanti
L’Unique Light di Besnate (Varese) facendo ricorso a un’invenzione giapponese ha trovato il modo di superare i limiti delle vernici mangiasmog al titanio. Usando tungsteno si possono produrre composti che divorano inquinanti e batteri in grandissime quantità perfino in presenza di luce artificiale. In questo modo le lampadine a Led a bassissimo consumo purificano l’aria (il 70% degli inquinanti e il 98% di virus e batteri gram positivi e gram negativi), l’ideale per gli ospedali nei quali sono ricorrenti le infezioni subìte dai malati durante il ricovero.
I rifiuti imballati
La tendenza è imballare i rifiuti. La Macpresse di Binasco riesce a trasformare i rifiuti in balle compresse, mentre l’Apiesse avvolge il rifiuto organico in sacchi di plastica lunghi decine di metri. Così si riducono gli impatti ambientali del loro smaltimento.