Le cellule immunitarie possono poi essere nuovamente iniettate nel sangue del paziente per aumentare la risposta immunitaria e contribuire alla lotta al cancro.
I ricercatori hanno utilizzato i CNT per incubare cellule citotossiche T, un tipo di globulo bianco importante per le funzioni del sistema immunitario. Secondo i ricercatori la topografia del CNT migliora le interazioni tra cellule e colture a lungo termine, fornendo una stimolazione rapida ed efficace delle cellule T citotossiche che sono importanti per debellare il cancro.
I ricercatori hanno modificato chimicamente il legame dei CNT alle nanoparticelle polimeriche, che contenevano Interleuchina-2, una proteina cellulare che favorisce la crescita e la proliferazione delle cellule T.
Nell’arco di 14 giorni, il numero di cellule T coltivate su nanosistema compositi si è espanso con un fattore 200, secondo i ricercatori. Inoltre, il metodo richiede 1000 volte meno Interlueuchina-2 rispetto alle colture convenzionali. Un magnete è stato usato per separarei CNT dalle cellule T prima dell’inizione.
“I tumori sono da immaginarsi come un castello con intorno un fossato, per reprimere la risposta immunitaria del corpo” dice Tarek Fahmy, professore associato di ingegneria biomedica e ricercatore principale dello studio. “Il nostro metodo recluta significativamente più cellule per la battaglia”. Secondo Fahmy le procedure precedenti per stimolare le cellule T antigene-specifiche, richieste esponendo cellule immunitarie raccolte dal paziente ad altre cellule che ne stimolano l’attivazione e la proliferazione, sono costose e rischiano una reazione avversa a cellule estranee. L’uso che il team di Yale fa dei CNT elimina questo rischio utilizzando semplici ed economici magneti.
“Le nanotecnologie modulatorie possono presentare opportunità uniche per le promettenti nuove terapie, come l’immunoterapia delle cellule T”, dice Tarek Fadel, autore principale della ricerca e postdoc di Yale, attualmente scienziato del National Nanotechnology Coordination Office. “Gli ingegneri stanno procedendo verso la progettazione delle prossime generazioni di nanomateriali, consentendo un ulteriore passo avanti in molti campi, tra cui la ricerca sul cancro.”
