“La progettazione dell’impianto – racconta l’Arch. Rudolf Perathoner – si è ispirata da una parte ai profili dei massicci montuosi circostanti, dall’altra ai due sport principali praticati in questa zona, lo sci e la mountain bike: creando così una perfetta armonia tra dinamicità, potenza, tecnologia e natura. Per questo motivo la scelta del materiale si è indirizzata sull’utilizzo del legno di larice spazzolato, le tavole utilizzate sono infatti state trattate con spazzole abrasive che hanno rimosso la parte più tenera del legno, dandogli un colore più scuro e simile a quello del bosco limitrofo; e la volumetria dell’edificio dedicata ai locali tecnici si trova parzialmente interrata, incorporando in modo ancora più naturale l’edificio nel contesto paesaggistico esistente”.
A rendere ancora più unica e particolare la nuova cabinovia, la scelta di combinare due materiali differenti: cemento armato con intonaco speciale, quindi più ruvido e strutturato e con un’insonorizzazione maggiore, per il piano terra; e legno lamellare per il primo piano e il rivestimento esterno. Il legno lamellare è un materiale composito, costituito essenzialmente di legno naturale, con un elevato rapporto tra resistenza meccanica e peso, ma è anche un prodotto nuovo, realizzato su scala industriale attraverso un procedimento tecnologico di incollaggio a pressione che riduce i difetti propri del legno massiccio. Le travi lamellari sono caratterizzate da una fortissima capacità di carico, superiore anche a quella degli elementi in legno massello di cui hanno superato i limiti dimensionali e funzionali e stanno diventando elementi portanti alternativi e innovativi nel settore dell’edilizia.
Considerate le condizioni metereologiche con temperature rigidissime, e i 1800m di altitudine, la scelta del legno lamellare si è rivelata vincente per l’elevato grado di prefabbricazione che rende la messa in opera estremamente rapida e precisa e che ha permesso di completare il progetto in soli 6 mesi.
